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Accessibilità Londra

Accessibilità Londra

In questo articolo vi parlerò dell’accessibilità di Londra, famosa capitale dell’Inghilterra. Sono stata in questa città nel 2016 e vi posso raccontare quella che è stata la mia esperienza.

NB: per accessibilità si intende l’assenza di barriere architettoniche che impediscono il normale passaggio di una persona che si sposta su sedia a rotelle. Il termine “carrozzina” mi piace di più ma in questo caso non deve essere confuso con la carrozzina usata per i neonati. Per accessibilità intendo anche una pavimentazione non sconnessa, pedane sui mezzi pubblici e tantissimo altro che andrò ad illustrare negli articoli che si occuperanno di accessibilità.

Ho ritenuto fondamentale questa precisazione per aiutarvi a capire ciò che per me è importante affinché una città sia davvero alla portata di tutti.

Premessa

Nel 2016, anno in cui sono stata a Londra, avevo letto che la città europea più accessibile fosse Berlino. Per scrivere questo articolo mi sono documentata un po’ di più per capire se la situazione fosse cambiata.

La città che nel 2020 ha vinto l’Access City Award è Varsavia. L’Access City Award è un premio che l’Unione Europea assegna ogni anno alle città che si impegnano per essere accessibili.

Cliccando qui sotto troverete la versione integrale del documento e spunti per il vostro prossimo viaggio.

A Varsavia non ci sono ancora stata ma posso affermare che anche Londra è davvero super accessibile.

Il viaggio: Parigi-Londra

In foto: visuale dall’interno della macchina di uno dei vagoni del treno sotterraneo che attraversa il Tunnel della Manica.

Mi trovavo a Parigi perché avevo un controllo in ospedale. Sono stata operata lì di scoliosi e ancora oggi devo sottopormi a controlli periodici.

Così abbiamo deciso di allungare il tragitto fino a Londra. Il viaggio è stato fatto esclusivamente in macchina perché gli aerei, nel 2022, non prevedono che una persona con disabilità salga sull’aereomobile con la propria carrozzina. Quindi, per paura di ritrovarmi all’atterraggio senza le mie gambe preziosissime, ogni viaggio preferisco affrontarlo in macchina. Piuttosto con delle tappe intermedie.

Se si vuole percorrere il Tunnel della Manica in macchina è necessario prendere l’Eurotunnel. Così facendo potrete stare comodamente seduti sui sedili della vostra macchina e attendere una cinquantina di minuti per ritrovarvi in Inghilterra. Specifico che l’Eurotunnel non è particolarmente d’aiuto per chi soffre di claustrofobia. Comunque sia, sebbene la prenotazione preveda una trafila burocratica non indifferente, posso dire di esserne stata soddisfatta. Viaggio comodo e veloce e, arrivati in Inghilterra, la strada da percorrere rimane poca. Stessa cosa per il ritorno Londra-Parigi.

Tower Bridge

Il Tower Bridge è il famoso ponte mobile di Londra situato sul fiume Tamigi. Esso collega i borghi di Southwark e di Tower Hamlets. Fu la prima tappa di Londra e non ne potevo essere più felice. Nel complesso: tutto accessibilissimo. Da questa prima tappa mi sono resa conto che la capitale inglese non poteva essere neanche lontanamente paragonata alle città italiane. Le salite e le discese sui marciapiedi si trovano nello stesso punto, a filo pavimento ed è tutto a misura di persona con disabilità.

Piccolo particolare di cui mi sono subito accorta: la gente non mi fissava per strada. Ormai non ci faccio più caso alle occhiatacce della gente. Anzi, ci faccio caso proprio quando nessuno mi fissa.

I bus londinesi sono bellissimi

Un elogio qui va fatto al sistema inglese e agli autisti dei bus. Per l’Italia tutto quello che vi sto per raccontare è un’utopia.

I bus di Londra sono tutti provvisti di pedana elettrica, azionata direttamente dall’autista dalla sua postazione, per l’ingresso sul mezzo delle persone con disabilità. Funziona più o meno così. Il bus si ferma ad ogni fermata, se c’è una persona con disabilità che deve salire si accosta bene vicino al marciapiede, fa scendere la pedana e tu sali. La particolarità è che, anche al momento dell’ingresso sui mezzi pubblici, le persone disabili hanno la priorità. Prima sale la carrozzina (e l’autista apre solo quell’ingresso) e poi tutti gli altri. In questo modo si riesce ad evitare la calca e la persona con disabilità riesce a posizionarsi comodamente nella propria postazione.

Una cosa super strabiliante necessita di essere raccontata. Quando sono stata a Londra mi spostavo con i mezzi perché usare la macchina lì e, soprattutto, trovare parcheggio è pressoché impossibile. Ovviamente è tutto molto comodo con i bus e ci si sposta in tempi molto brevi. Scordiamoci i mezzi pubblici italiani. Successe che ero ferma sul marciapiede ad aspettare il pullman ma questo arriva un po’ di fretta e non riesce ad accostarsi bene vicino al marciapiede per farmi salire. Quindi, fa mille manovre per avvicinarsi al marciapiede e mi fa salire.

Ora vi starete chiedendo cosa ci sia di così straordinario in tutto questo. Pertanto è necessario raccontare come stanno le cose in Italia. Qui la situazione è completamente opposta a quella londinese. Le pedane dei mezzi pubblici sono tutte manuali e l’autista è costretto – se vuole – a scendere per aprirti la pedana e farti salire. Inoltre, la pedana va aperta con un apposito arnese (spesso introvabile). Perciò, se succede che questo arnese non si trovi, sei obbligato ad aspettare almeno mezz’ora per l’arrivo di un altro pullman. Tutto questo non basta ovviamente perché in Italia devi anche sperare di trovare un autista che ti veda sul marciapiede e abbia voglia di farti salire. E posso assicurarvi che quest’ultima cosa non è così scontata.

Insomma, in Italia funziona tutto un po’ a fortuna.

In foto i meravigliosi Double Decker.

London Eye

The London Eye, anche conosciuto come Millenium Wheel, è una ruota panoramica situata sulla riva del Tamigi.

Ho prenotato il biglietto da casa quindi per me non è stato necessario fare la coda per salire sulla ruota panoramica in questione. Inutile dire, anche qui, che siamo turisti previsti e accolti al pari di tutti. Esistono proprio cabine con l’entrata più grande per l’ingresso delle carrozzine e l’interno è davvero molto spazioso per poter girare e godere di tutta la visuale disponibile. A mio parere merita assolutamente la visita almeno una volta nella vita.

King’s Cross Railway Station e Hide Park

Non è che debba focalizzarmi particolarmente sull’accessibilità di King’s Cross Station perché, come ho detto poco sopra, il viaggio verso Londra è stato fatto interamente in macchina. Però volevo fare una piccola digressione sul Binario 9 e 3/4 presente nei film di Harry Potter. Se non conoscete Harry Potter permettetemi di dirvi che siete proprio dei babbani. Non sono una fan sfegatata di Harry Potter ma ero a Londra. E che fai, non vai a vedere il Binario 9 e 3/4? Ecco, in quell’occasione è molto meglio essere disabili perché in questo modo potrete saltare la fila lunghissima per fare la foto ed entrare nel negozio di Harry Potter proprio lì a fianco. Nella lista mi mancano gli Studios ma sarà mia premura andarci non appena ricapiterò a Londra.

L’Hyde Park è uno dei nove parchi di Londra. C’è sia la parte asfaltata che il prato quindi, anche qui, tutto facilmente percorribile per chi si sposta su una carrozzina. Oltre alla pavimentazione liscia anche gli scoiattoli sono bellissimi. Parco consigliato per rilassarsi un attimo tra una visita e l’altra.

Vie per lo shopping – Chinatown – Piccadilly Circus

Sin dal primo momento ho amato i negozi di souvenir di Londra e probabilmente nel 90% dei negozi sono anche entrata per comprare qualcosa. Non me ne potevo perdere uno. Fortunatamente, non essendo in Italia, tutti i negozi e i locali sono accessibili alle carrozzine e nel caso non lo fossero ecco che compare un/una commesso/a con una rampa proprio per voi. Ah, la pendenza della rampa è a norma di legge. Quindi, nessun rischio di ribaltamento.

Consiglio: entrate in tutti i negozi di Oxford Street. Non vi rimarrà 1€ nel portafoglio.

Conclusione

Londra nel suo complesso è una città a misura di ognuno di noi. Che sia disabile o meno. Credo anche che il pregiudizio nei confronti di alcune categorie di persone sia decisamente inferiore rispetto ad altri Paesi. Non ci crederete ma mi ha fatto uno strano effetto non essere fissata da occhi indiscreti mentre camminavo per strada. In Italia questo atteggiamento è talmente frequente che non ci faccio neanche più caso. Infatti per me diventa strano e incredibile proprio quando non succede. Mi sono abituata ad essere un extraterrestre. O forse la gente mi fissa perché sono troppo bella però queste sono opinioni.

Alle persone che si spostano su una carrozzina consiglio vivamente questa città. A me personalmente ha aperto un mondo sul tema dell’accessibilità perché, da questo viaggio, ho capito di non essere io ti problema ma lo Stato in cui vivo.

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