Diamo uno sguardo alle leggi...
Quadro normativo in materia di Vita Indipendente
La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD)
Si illustra brevemente il quadro normativo in materia di Vita Indipendente.
Dalla ratifica italiana della Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU (CRPD) si sono aperti nuovi scenari dal punto di vista politico, giuridico e culturale.
La CRPD dà vita ad un nuovo modello di disabilità basato sul rispetto dei diritti umani e conduce a trasformazioni profonde. Dalla lettura della condizione di disabilità che parte dalla patologia si passa a un’attenzione alle relazioni sociali. Dalle condizioni soggettive delle persone ci si concentra sui condizionamenti ambientali e sociali. Dal riconoscimento dei bisogni si passa al riconoscimento dei diritti. Dalla società che disabilita le persone ad una società che le abilita.
Di conseguenza non si tratta più di giustizia basta su cura e assistenza ma sull’uguaglianza e la non discriminazione, sulla valorizzazione delle diversità umane, sull’empowerment delle persone discriminate e svantaggiate.
La Convenzione è molto chiara quando definisce la condizione di disabilità come “il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali e ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri” (Preambolo comma e). Essa sottolinea quindi che la condizione in cui vivono le persone con disabilità è a rischio continuo di violazione dei diritti umani.
Infine, la CRPD invita gli Stati Parti a passare da interventi indirizzati alla custodia e all’assistenza al sostegno della vita in comunità, da politiche di istituzionalizzazione a servizi per la vita indipendente (articolo 19 della CRPD).
Il 3 marzo 2009 l’Italia ratifica la CRPD.
Appare chiaro come Vita Indipendente sia un movimento mondiale e che dovrebbe coinvolgere tutte le persone con disabilità.
Fonte: Giampiero Griffo – Il nuovo welfare coerente con i principi della CRPD. L’empowerment e l’inclusione delle persone con disabilità